“Revenge Spending” anche per il turismo in appartamento? L’esempio della ripartenza della Cina post Coronavirus tra voglia di vivere e viaggiare
Un mese e mezzo è il metro di misura con cui l’Italia prima, e l’Europa e il resto del mondo poi, stanno calcolando gli esiti della risposta che oggi tutti vorrebbero conoscere: tra quanto tempo passerà l’emergenza Coronavirus?
Perché, se la quotidianità e l’economia occidentale stanno cominciando a toccare davvero con mano solo adesso gli effetti concreti dell’epidemia, c’è qualcuno che è più avanti di noi nel processo: la Cina. Circa 45 giorni, un mese e mezzo, +1,5. Definite quest’arco temporale come più vi piace.
Nello stesso momento in cui nel nostro Paese siamo alle prese, purtroppo, con dati sconfortanti sul numero di contagiati e deceduti, con problematiche serie che tutte le famiglie stanno affrontando, dalla chiusura delle scuole, allo smart working da organizzare tra mille difficoltà da casa, le spese da pianificare con cura ed i numeri del contagio che ancora attendono il picco prima di iniziare a scendere, in Cina il trend di comportamento comincia ad essere quello del “revenge spending”, la spesa della vendetta, che a noi di CleanBnB piace di più tradurre come la spesa della riscossa.
In Spagna, Italia, e via via anche in Germania, Francia e Germania, si abbassano ogni giorno sempre più serrande di negozi ed esercizi, proprio negli stessi giorni in cui, in Cina, si stanno rialzando.
Si rivedono le persone in fila per entrare nei centri commerciali, nei luxury store, nelle catene dei brand di abbigliamento low cost: le mascherine sono ancora presenti a proteggere il respiro, le distanze vengono mantenute per cautela e si usano i guanti, ma la voglia di vivere e di “consumare” è tangibile e raccontata dalle testate dei principali quotidiani locali e online.
Proprio nei giorni scorsi, come riportato da Il Sole24Ore, il quotidiano China Daily ha pubblicato un articolo dal titolo: “Recovery wish list being drawn up”, vale a dire quali sono le liste che i cinesi stanno iniziando a stilare sulle cose da voler fare subito per riprendersi.
Tra le prime posizioni di questi elenchi, che ci piace definire “Renaissance wish lists”, compaiono viaggiare, fare una vacanza, andare al ristorante, e “to party”, cioè far festa.
Anche la voglia di fare shopping è in lista, ma non in pole position, quasi a confermare le previsioni di quel cambiamento interiore ipotizzato dopo aver sperimentato la presenza del COVID-19 nelle nostre vite: meno materialità, più spiritualità e totale libertà, di cui un viaggio ne è l’espressione più immediata e concreta.
In analogia alla reazione comportamentale di massa avvenuta nel 2003 al termine dell’emergenza Sars, si prevede una ripresa energica del settore turistico anche per l’imminente post Coronavirus cinese. China Tourism News, riportando i dati di un indice di fiducia della fruizione turistica, si aspetta addirittura una un vero e proprio boom del settore, con milioni di persone che da maggio in poi riprenderanno a viaggiare più di prima, all’inizio soprattutto all’interno di circuiti domestici e meno internazionali.
Alla luce di questo, qual è il possibile scenario di Revenge Spending nel settore turistico italiano e nelle locazioni turistiche?
Stando a queste valutazioni, che non sono solo stime, ma comportamenti già pian piano visibili nel continente cinese, anche gli italiani, viaggiatori e amanti del buon vivere tout court, ripartiranno da una partenza, letteralmente.
La ripartenza della domanda turistica in Italia, se ci basiamo sul mese e mezzo della finestra temporale di confronto con la Cina, potrebbe cominciare, inizialmente in tono minore, non prima della fine di maggio per intensificarsi da fine giugno e probabilmente avverrà con flussi prettamente nazionali. Lo scenario di maggior ripresa potrebbe traslare a settembre se molti degli eventi riposizionati per il momento a giugno fossero ulteriormente spostati.
Gli italiani, tanto amanti di weekend lunghi fuori porta e di brevi vacanze più o meno tutto l’anno, dovranno affrontare l’emergenza sanitaria rinunciando anche alle vacanze di Pasqua e ai gettonatissimi ponti di aprile e, riavuta la possibilità di farlo, probabilmente tra le prime cose organizzeranno viaggi, anche se con tutte le precauzioni del caso, nel periodo estivo.
Potremo assistere ad una fine estate con una coda più lunga del solito, che potrebbe abbracciare anche tutto il mese di ottobre 2020. Ovviamente però ciò dipenderà molto anche dalle condizioni meteo che si presenteranno.
Due fattori contrari rilavanti che tuttavia non vanno trascurati e che vanno attentamente monitorati sono il possibile prolungamento del lavoro per molti italiani anche nei mesi estivi per tentare di recuperare le settimane perse a marzo e aprile e le effettive disponibilità economiche degli italiani se le misure del governo non fossero sufficienti a sostenere adeguatamente il reddito e l’occupazione.
Il trend sarà probabilmente quello di un turismo italiano in Italia, e la scelta potrebbe ricadere maggiormente su case vacanze e appartamenti privati che su resort e alberghi, perché l’allerta emotiva sarà ancora alta e una casa sembrerà una soluzione più intima e in grado di proteggere maggiormente rispetto ad hotel provvisti di spazi e ristoranti comuni.
In questo periodo di fermo pertanto, le strutture ricettive devono pianificare, ristrutturare, migliorare gli aspetti meno brillanti delle loro attività e gestione e porsi con un atteggiamento di proattivo e non di passiva attesa.
Per arrivare preparati, il suggerimento è di provare a organizzarsi fin da ora.
Chi aveva ed ha ancora in mente di immettere il proprio immobile nel circuito degli affitti brevi è bene sia attento a tutti i piccoli e grandi segnali di inversione di tendenza che arriveranno e sia molto concreto e pronto nel decidere, perché è dimostrato che, dopo eventi catastrofici, compresi gli attentati terroristici e altre epidemie del passato, la ripresa può rivelarsi molto più rapida del previsto e giungere puntuali sarà fondamentale per cavalcare l’onda della ripresa.
Dato che alla notte segue sempre il giorno, anche noi di CleanBnB stiamo riprogettando i prossimi mesi e ci stiamo preparando pazientemente. Stiamo potenziando l’attività di revenue management per diversificare ed incrementare i flussi quando il mercato ripartirà e stiamo alzando ancora di più l’asticella della qualità ed efficienza dei processi e dei nostri servizi di gestione degli affitti brevi, per essere pronti al momento giusto.
Molti proprietari ci scrivono ogni giorno per chiederci consigli e suggerimenti.
Ci piacerebbe sapere come anche tu ti stai preparando alla ripartenza.
Scrivici per approfondire insieme gli strumenti su cui agire per ripartire al meglio.
CleanBnB sta pianificando con la massima attenzione tutte le azioni possibili per essere pronti al momento della ripartenza, in coordinamento con le istituzioni e i principali operatori del settore turistico-ricettivo, ed è pronta a mettere a disposizione il proprio know-how anche a tutti i property managers che gestiscono immobili in affitto breve nella propria città, interessati ad approfondire.
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