Turismo sostenibile: gli affitti brevi come modello di sostenibilità ambientale e le nuove opportunità per i proprietari
Il turismo sostenibile è oggi ritenuto un modello verso il quale puntare per fare in modo che la necessaria ripresa del comparto dell’ospitalità avvenga in maniera compatibile con la nuova coscienza ecologica.
Negli ultimi tempi infatti si è fatto più vivace il dibattito sullo sviluppo di forme di turismo ritenute sostenibili che sarebbero in grado di dare nuovo slancio a tutto il comparto.
I proprietari di case libere potrebbero trovarsi ad essere tra i nuovi protagonisti di questo significativo restarting.
L’ospitalità dai privati si candida ad essere il nuovo turismo sostenibile 3.0
Cosa si intende con l’espressione turismo sostenibile?
È d’obbligo per chiunque approcci all’argomento riportare la definizione dell’Organizzazione mondiale del Turismo secondo la quale si tratterebbe di un
“Turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro.
Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica, i sistemi di vita dell’area in questione.
I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in modo tale che essi siano i beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico.”
Il turismo sostenibile è dunque un turismo informato che guarda al futuro con la necessaria consapevolezza e non stravolge l’ambiente e l’aspetto delle città e delle località turistiche.
Oggi, in epoca post COVID-19, l’accezione di turismo sostenibile ha assunto nuovi importanti connotati.
La pandemia ha modificato profondamente i comportamenti dei viaggiatori.
Da alcune parti si è ritenuto che questa crisi possa essere un’opportunità per viaggiare in modo più sostenibile.
Turismo sostenibile e affitti brevi
Come si coniuga il turismo sostenibile con gli affitti brevi e in che modo i proprietari di immobili non locati possono avvantaggiarsi di questa nuova e più sentita esigenza?
Se guardiamo a quanto accaduto all’indomani del lockdown generalizzato dello scorso anno, comprendiamo subito quanto gli affitti brevi siano stati pronti a intercettare i flussi turistici.
I proprietari sono stati pronti ad accogliere italiani e stranieri nel pieno rispetto delle nuove regole di igienizzazione e sicurezza.
Ecco perché gli affitti brevi possono inserirsi in un modello di viaggio ritenuto sostenibile
- Turismo degli italiani in Italia
Le restrizioni introdotte a causa della pandemia hanno incentivato il turismo degli italiani in Italia.
L’ambiente ha sicuramente tratto beneficio dal turismo cosiddetto di prossimità.
I soggiorni nelle località turistiche del Belpaese sono stati possibili anche grazie alla disponibilità di appartamenti e case vacanze messe a disposizione dai privati.
- Garanzia di sicurezza
Il turismo sostenibile è oggi quello maggiormente capace di garantire sicurezza e privacy.
La domanda di appartamenti in affitto breve e case vacanza è destinata a crescere in maniera esponenziale perché in grado di ispirare maggior senso di igiene e di garantire effettivo distanziamento.
- Turismo nelle città d’arte e nei borghi medievali
I viaggi a lungo raggio saranno ancora per molto tempo ritenuti meno sicuri.
Questo favorirà il turismo nelle città d’arte, nei borghi antichi e in quelli rurali.
Il contributo che le case in affitto breve possono dare al rilancio del turismo sostenibile, intelligente, smart e sicuro è fondamentale.
Le zone rurali, inoltre, sono anche le meno servite dalla ricettività tradizionale.
- La qualità dell’accoglienza e la valorizzazione dei percorsi nel verde
Il contributo fornito dagli host e dalle experiences che potranno offrire ai guest favorirà uno sviluppo economico consapevole.
Potranno essere innescati fenomeni virtuosi all’interno delle comunità locali, ridisegnando un turismo sostenibile, un’ospitalità autentica e una riscoperta del locale.
- Incentivi fiscali per la ristrutturazione e sviluppo sostenibile
Gli incentivi fiscali per la ristrutturazione consentirono ai proprietari di recuperare parte del patrimonio immobiliare da immettere nel circuito degli affitti brevi.
Le nuove ristrutturazioni preserveranno il patrimonio immobiliare delle città d’arte, senza necessità di ulteriore cementificazione ma nel pieno rispetto dei più avanzati criteri di ecosostenibilità.
Il contributo degli host nel nuovo processo di sviluppo sostenibile
Gli host che hanno dimostrato resilienza sapendo attendere la fine di una crisi che purtroppo ha investito tutti i settori dell’economia e i nuovi proprietari che con grande lungimiranza decideranno di approcciarsi al mondo degli affitti di breve periodo, sapranno coniugare l’esigenza di sicurezza con il rispetto per ambiente facendosi parte attiva di un nuovo sviluppo sostenibile incentrato sulla valorizzazione dei territori.