Affitti tradizionali: 6 inquilini su 10 risultano morosi

La soluzione degli affitti brevi per evitare le rigidità degli affitti lunghi.

Quando si discute di affitti, si fa riferimento a un mercato influenzato da varie dinamiche economiche, sociali e demografiche che presenta diversi ostacoli.

I problemi principali includono i costi elevati nelle città principali e le sfide legate alla gestione dei contratti tra affittuari e proprietari.

Affitti Italia: i dati dell’Osservatorio Nomisma

Secondo il report di Nomisma nell’ultimo anno, per quanto riguarda le locazioni, c’è stato un aumento dei prezzi del 2,5% su base semestrale.

Nello specifico, Torino e Firenze, pur avendo ottenuto performance inferiori rispetto ad altre piazze, hanno evidenziato i maggiori incrementi nei canoni d’affitto, con aumenti superiori al 3% ogni sei mesi.

A Milano, Roma e Firenze, i prezzi medi per un appartamento di circa 80 metri quadri variano tra 780 e 930 euro al mese, rimanendo particolarmente alti.

Bologna e Padova non si allontanano molto. Invece, città come Catania, Palermo, Torino e Bari hanno un costo medio inferiore, attorno ai 450-520 euro al mese.

Un’altra questione fondamentale riguarda i tempi richiesti per completare le transazioni immobiliari.  

Si tratta di periodi, spesso lunghi, in cui il bene immobile non dà alcun frutto ma che continua a generare spese.

Di solito occorrono circa cinque mesi per finalizzare una transazione, con Milano che ha un tempo medio più breve di circa 4,2 mesi.

I problemi nel settore degli affitti tradizionali e la morosità dilagante

Nonostante la rilevanza del settore, i contratti di locazione tradizionali di qui vi abbiamo parlato qui in maniera estesa, spesso presentano questioni che possono mettere a rischio sia la sicurezza degli inquilini sia la stabilità economica dei proprietari.

La principale difficoltà è rappresentata dalla morosità: molti affittuari non sono in grado di pagare in modo tempestivo causando problemi finanziari ai proprietari.

Un recente articolo pubblicato da Repubblica ha messo in evidenza una situazione critica nel mercato degli affitti italiani: ben 6 inquilini su 10 risultano morosi, cioè incapaci di pagare regolarmente il canone mensile.

In aggiunta, un inquilino su due lascia l’appartamento senza aver saldato i debiti accumulati.

Questo costringe i proprietari a dover affrontare spese e lungaggini processuali per cercare di recuperare le somme dovute, talvolta senza successo.

La morosità rappresenta non solo un problema economico, ma anche un fattore di incertezza e tensione sociale.

Il proprietario non è sempre la parte contrattuale più forte, spesso i canoni di locazione sono una fonte di reddito necessaria nel bilancio familiare.

Questa situazione si inserisce in un contesto di forte crescita della domanda di locazioni, spinta da vari fattori, come la difficoltà di accedere al credito per l’acquisto di immobili e il desiderio di flessibilità abitativa.

È da questa frattura che emerge l’aumento dei canoni di locazione, che mette sotto pressione sia gli inquilini sia i proprietari.

La crisi economica e l’inflazione hanno accentuato le difficoltà per molti inquilini nel mantenere un affitto, anche perché i salari non sono cresciuti in modo proporzionato ai costi della vita.

Ciò ha portato molti proprietari a valutare soluzioni alternative per mettere a frutto il proprio immobile.

Affitti Brevi: un’alternativa sicura per i proprietari

Questo quadro complesso rende sempre più concreta la possibilità di optare per gli affitti brevi, un’alternativa sempre più concreta alle locazioni tradizionali.

Gli affitti brevi offrono il vantaggio di un pagamento anticipato, eliminando il rischio di morosità.

In questo modo, i locatori possono ottenere un flusso di reddito costante senza doversi preoccupare di eventuali inadempienze da parte degli ospiti.

Le piattaforme di affitto breve, come Airbnb e Booking.com, ma anche come la nostra CleanBnB.house, permettono ai proprietari di inserire i propri immobili in circuiti di locazione a breve termine con tempi di gestione rapidi e una maggiore flessibilità di adattamento delle tariffe.

Gli affitti brevi, infatti, possono generare entrate superiori rispetto agli affitti tradizionali, poiché i proprietari possono adattare i prezzi alla domanda stagionale o agli eventi locali, massimizzando così i propri profitti.

La scelta di collocare il proprio immobile sul mercato delle locazioni di breve durata è talvolta ostacolata dall’impossibilità di occuparsi attivamente della gestione dell’immobile.

Chi non può occuparsi personalmente di tutte le fasi dell’immissione sul mercato e della successiva conduzione dell’appartamento, può fare affidamento su servizi specializzati, come quelli offerti da CleanBnB, il principale e il più diffuso property manager degli affitti brevi in Italia con oltre 2900 immobili in gestione esclusiva.

CleanBnB si occupa di ogni fase della locazione, inclusa la gestione burocratica e amministrativa, sollevando i proprietari da ogni incombenza.

Grazie a un servizio professionale che va dall’accoglienza degli ospiti alla pulizia e manutenzione, CleanBnB permette ai proprietari di trasformare il proprio immobile in una fonte di reddito stabile e sicura senza dover investire tempo ed energie nella gestione operativa.

Questa opportunità, oltre a semplificare il processo, rende gli affitti brevi accessibili anche a chi desidera ottenere un guadagno sicuro, senza il rischio di morosità degli affitti a lungo termine, e senza doversi occupare direttamente delle molteplici esigenze che comporta la gestione di un immobile.

In un contesto immobiliare incerto, gli affitti brevi si evidenziano come una soluzione sicura e redditizia per i proprietari di immobili e rappresentano una valida alternativa per chi desidera sfruttare al meglio il potenziale di un immobile in un mercato immobiliare in evoluzione.