Overtourism e affitti brevi: il turismo sostenibile di CleanBnB
Si tratta del cosiddetto iperturismo, ciò che secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale per il Turismo è «l’impatto su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori».
Città come Venezia, Firenze e Roma sono spesso portate come esempio di località affette da overtourism, evidenziando come il turismo di massa possa avere conseguenze negative sulle infrastrutture urbane, la qualità della vita dei residenti e l’ambiente.
La discussione sugli effetti negativi del turismo di massa non può trascurare che il turismo rappresenta in realtà una risorsa chiave per l’economia italiana.
L’Italia è una delle mete più ambite al mondo grazie al suo unico patrimonio storico, culturale e paesaggistico.
Il turismo genera milioni di posti di lavoro, non solo nel settore dell’ospitalità, ma anche in settori correlati come ristorazione, commercio, trasporti e artigianato locale.
Secondo le stime di SRM, il centro studi di Intesa Sanpaolo, la crescita turistica continuerà a essere un motore fondamentale per l’economia italiana nei prossimi anni, con previsioni di ulteriore espansione.
Lo scenario sviluppato da SRM stima per l’Italia un proseguimento nel 2024 della crescita delle presenze turistiche che raggiungerebbero 467,2 milioni, vale a dire il +3,6% rispetto al 2023 e il +107% rispetto al 2019.
L’overtourism come fenomeno globale
Il problema del sovraffollamento nelle città turistiche pone sfide significative e molte destinazioni stanno cercano soluzioni per gestire l’eccessivo afflusso di visitatori.
Alcuni Paesi europei hanno adottato misure drastiche per contrastare gli effetti negativi del turismo di massa.
A Barcellona, ad esempio, i residenti hanno manifestato contro il sovraffollamento turistico, in Grecia sono state organizzate manifestazioni per difendere le spiagge libere, sempre più assediate dal turismo organizzato.
In Italia le principali destinazioni turistiche stanno adottando misure per contenere il numero di visitatori.
Venezia è uno degli esempi più emblematici di contrasto all’overtourism, tanto che nel 2024 la città ha introdotto un ticket d’ingresso per regolare i flussi turistici e proteggere il suo fragile patrimonio.
Roma nel 2025 introdurrà un numero chiuso per l’accesso a Piazza Fontana di Trevi, con la possibilità di introdurre un ticket d’ingresso.
CleanBnB, società leader nel settore del property management per affitti brevi , gestisce oltre 2.900 appartamenti in più di 100 città su tutto il territorio nazionale e mira a offrire soluzioni di ospitalità flessibili e di alta qualità, che rispondano alle esigenze dei viaggiatori moderni e creino valore per le comunità locali.
Grazie a una gestione responsabile e sostenibile della ricettività, CleanBnB si pone come un esempio virtuoso mostrando che è possibile far convivere sviluppo economico e rispetto per il territorio.
Francesco Zorgno, Presidente della società, ha stilato una lista di 10 consigli utili per viaggiare in modo sostenibile.
Secondo Zorgno è necessario evitare di generalizzare il fenomeno, per non demonizzare in generale il mondo del turismo che rappresenta una risorsa essenziale per l’Italia:
“Bisogna distinguere tra il turismo gestito male e quello gestito bene. Tutti noi, operatori e viaggiatori, dobbiamo puntare a una vera sostenibilità che porti benefici reali e duraturi ai territori, creando valore per le comunità locali e per l’intera filiera”.
Per il Presidente di CleanBnB il termine overtourism è spesso usato a sproposito, poiché non è il turismo il problema, bensì la sua cattiva gestione.
Overtourism: CleanBnB e la gestione responsabile del turismo
Gli affitti brevi possono giocare un ruolo chiave nel promuovere un turismo più rispettoso delle comunità locali e dell’ambiente.
Attraverso una gestione attenta e consapevole, le locazioni di breve durata possono non solo sostenere l’economia locale, ma anche contribuire alla conservazione del patrimonio immobiliare e culturale delle destinazioni turistiche.
Molti degli appartamenti gestiti da CleanBnB, ad esempio, si trovano in aree meno centrali e meno affollate, contribuendo a diminuire la pressione sulle zone turistiche più conosciute.
Questo tipo di distribuzione aiuta a decongestionare le città d’arte, permettendo ai viaggiatori di scoprire destinazioni alternative e meno battute, favorendo una distribuzione più omogenea del turismo in tutta Italia.
Sostenibilità e impatto ambientale: il ruolo degli affitti brevi
Uno dei temi centrali del turismo sostenibile è la riduzione dell’impatto ambientale.
CleanBnB si impegna a sensibilizzare i propri ospiti alle pratiche eco-friendly, come l’uso consapevole delle risorse energetiche, il rispetto della raccolta differenziata e l’adozione di tecnologie intelligenti per ridurre i consumi energetici durante il soggiorno.
Gli appartamenti gestiti dalla Società sono spesso dotati di tecnologie che permettono la gestione da remoto di riscaldamento e climatizzazione, ottimizzando così l’uso delle risorse e riducendo gli sprechi.
Inoltre, CleanBnB incoraggia i viaggiatori a preferire la mobilità sostenibile, limitando l’uso di auto private e promuovendo mezzi di trasporto pubblici o alternativi come biciclette o semplici passeggiate a piedi.
L’ubicazione strategica degli appartamenti, spesso in prossimità di attrazioni turistiche e ben servite dai trasporti pubblici, rende più facile adottare uno stile di vita sostenibile durante il viaggio.
Affitti brevi e benefici per le comunità locali
Il modello degli affitti brevi offre la grande opportunità di valorizzare le economie locali. Gli ospiti degli appartamenti sono stimolati a vivere il territorio in modo autentico, consumando prodotti locali e frequentando ristoranti, mercati e negozi gestiti dai residenti.
In questo modo, non solo si supporta direttamente l’economia del posto, ma si crea un legame più stretto tra il viaggiatore e la comunità ospitante.
CleanBnB ritiene che il turismo sostenibile possa creare valore duraturo per le comunità locali.
A differenza del turismo di massa, che tende a sfruttare le risorse senza reinvestire nei territori, un turismo responsabile mira a preservare e migliorare le destinazioni turistiche.
Questo modello, oltre a essere un’opportunità economica per i proprietari degli immobili, riduce il rischio di abbandono e degrado urbano, specialmente in quelle aree meno frequentate dai flussi turistici tradizionali.
Educazione e consapevolezza per combattere l’overtourism
Un altro aspetto importante per combattere l’overtourism è l’educazione dei viaggiatori.
CleanBnB si impegna a fornire ai propri ospiti consigli e informazioni utili su come rispettare il territorio, promuovendo comportamenti responsabili durante il soggiorno.
Questo include il rispetto delle tradizioni locali, la partecipazione a eventi culturali e l’adozione di abitudini che minimizzino l’impatto sul territorio.
Non possiamo poi trascurare la necessità di promuovere un turismo lento, dove i viaggiatori possano prendersi il tempo di immergersi nella cultura e nelle tradizioni del luogo, anziché correre da un’attrazione all’altra.
Gli affitti brevi, con la loro flessibilità e accessibilità, favoriscono questo tipo di esperienza, permettendo ai viaggiatori di scoprire le destinazioni in modo più rilassato e autentico.
In un contesto dove l’overtourism rappresenta una sfida crescente per molte destinazioni turistiche, il modello di affitti brevi sostenibili proposto da CleanBnB offre una valida soluzione per ridurre l’impatto negativo del turismo di massa.
Attraverso una gestione attenta e responsabile, gli affitti brevi possono contribuire a preservare il patrimonio culturale e ambientale, generando al contempo benefici economici per le comunità locali.
Il futuro del turismo, per CleanBnB sta nella sostenibilità, una scelta non solo necessaria, ma vantaggiosa per tutti: viaggiatori, residenti e territori.